in ricordo di SALVATORE PINTUS
Con Salvatore Pintus, l’optometria italiana perde uno dei protagonisti più incisivi ed un punto di riferimento assoluto. La ricerca, il lavoro costante, l’aggiornamento, la disponibilità verso gli altri colleghi, il rigore nel suo modo di insegnare, resteranno come sua eredità offerta ad una professione bellissima come la nostra.
In queste ore, molte sono le testimonianze degli amici e colleghi, tutti di riconoscenza ed affetto. Tante le fotografie di Salvatore pubblicate in rete: lui sempre sorridente come un ragazzino e come i ragazzini positivo e curioso di imparare e studiare tutto. Non c’è collega o studente che non lo abbia ascoltato o conosciuto.
Tutti noi gli siamo debitori, anche SOPTI come associazione di colleghi che, fin dall’esordio 25 anni fa, sono stati da lui sostenuti, incoraggiati ed in qualche modo protetti. Quella protezione che serve avere quando si costruisce un percorso, a tratti impervio, ma se Pintus c’era, se ci sosteneva con la sua presenza e autorevolezza indiscussa, sentivamo di essere in qualche modo inattaccabili.
Non mancava mai ai nostro convegni, anche se le condizioni di salute non erano ottimali, e ci sarebbe stato anche a Verona il mese prossimo. Infatti, ci aveva battuti sul tempo, proponendosi proprio per una relazione in plenaria, perché era generoso e appassionato nel trasferire le sue conoscenze.
E a Verona ci sarà, comunque, perché ognuno di noi porta un poco delle sue parole, delle sue conoscenze, del suo rigore scientifico e di quell’orgoglio di far parte di questa professione, non sempre semplice, ma entusiasmante nel modo in cui la proponeva lui, come insegnante e come optometrista.