Optometria non è un’opinione
Ultimamente si legge spesso di un post di un medico e professore ordinario di virologia e microbiologia, che ha fatto molto scalpore sui social. Saltando l’opinione personale sul contenuto, riportiamo la chiusa del messaggio del dr.Burioni: “la scienza non è democratica”. La scienza, si legge sul post, non può perdere tempo dietro ad opinioni di chi non fa parte della categoria: “ha diritto di opinione solo chi ha studiato, non il cittadino comune”.
E di optometria possono parlare tutti?
L’optometria è una professione non medica, che scaturisce dall’unione di una triade di conoscenze: Ottica (fisica), Fisiologia (biologia, scienze della salute), Percezione (psicologia). L’optometria è praticata in Italia da una cinquantina di anni, da alcune migliaia di professionisti con specifiche competenze ed adeguata formazione. Al pari di molte altre, tale professione non è regolamentata, ma è svolta liberamente e legalmente.
Il fatto che non abbia regolamentazione non significa che sia oscuro il suo contenuto. Secondo il Word Council of Optometry (WCO), l’attività optometrica comprende:
- La misurazione e la valutazione dello stato refrattivo dell’occhio ed altre condizioni fisiologiche e funzionali necessarie alla visione;
- La misurazione dei parametri ottici e correttivi, la cosiddetta “prescrizione”;
- La selezione, la fornitura e l’adattamento degli ausili ottici in grado di correggere i difetti del sistema visivo.
- La preservazione, il mantenimento, la protezione, l’aumento ed il miglioramento delle performance visive.
In Italia, l’optometrista non può fare diagnosi di patologie, ma a nostro avviso, è sensato, viste le attività appena descritte, che sappia leggere segni e interpretare diagnosi effettuate dal medico di competenza, a vantaggio del paziente che sta esaminando. L’optometrista, che mette il paziente al centro della propria attività professionale, ha obbligo di invio all’oculista con frequenza stabilita dal Medico, sensibilizzando alle corrette procedure per la tutela della visione.
Siamo altresì convinti che di optometria possano parlare solo gli optometristi che si occupino delle attività descritte nell’elenco sopra citato, chi mischia l’optometria con altre discipline poco supportate dall’evidenza scientifica, non parla di optometria, bensì si occupa di altro e ad altro dovrebbe riferirsi. Inoltre, è optometrista chi si assume le proprie responsabilità sulla scelta della migliore procedura di buona pratica applicabile e lascia al medico oculista la determinazione e l’analisi delle patologie.
Su questi argomenti, anche noi di SOPTI, che abbiamo sempre cercato di tracciare le nostre attività partendo da procedure ed evidenze scientifiche, siamo poco democratici.
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3 Commenti
Non sono mai stato bravo a parlare di politica, ma oggi posso affermare che cosa vuol dire fare Optometria. Mi sono innamorato di questa professione sin dalla prima volta che un mio amico me ne parlò, ho creduto nella filosofia della materia, avvicinandomi poco a poco a ogni singolo argomento che inizialmente componeva l’Optometria. Sia durante che dopo gli studi cercavo un modello su cui far crescere le mie idee, oggi posso affermare di aver trovato la mia strada. L’Optometria rimane una disciplina che unisce diverse filosofie e conoscenze,è un punto d’incontro dove diverse discipline aiutano la materia a raggiungere l’obbiettivo dell’Optometrista <>. Continuiamo e continuano a parlare di azioni mediche, ma da sempre nella materia è esclusa qualunque azione di attività di diagnosi e prognosi, la cura di qualsiasi stato patologico oculare oppure organico. Invece sin dal passato l’Optometria si è sempre preoccupata di indagare, prevenire, controllare, educare, indicare, collaborare, ecco perché l’Optometria gli è sempre stata riconosciuta di essere una scienza della visione. Penso e sono convinto che l’Optometria si basa su un concetto che riguarda principalmente sulla visione, è una funzione che partecipa in tutta la sua dimensione, ai problemi dell’organismo e insieme ad altre discipline, partecipa alla ricerca della soluzione dei problemi instaurati, senza però interferire ma accompagnando e quindi andando oltre il concetto basato solamente sull’ottica fisica e medica. Noi Optometristi ci siamo sempre preoccupati di cercare di fornire attraverso l’analisi e l’anamnesi e il preliminare, l’analisi della funzione visiva, fornendo alle persone un ambiente nel quale la visione possa poter svolgere la sua funzione nel modo migliore possibile, senza provvocare affaticamento, andando di conseguenza a migliorare il tenore di vita quotidiana, che può essere lavorativa, scolastica, notturna o sportiva. Con questo concludo con un mio pensiero che mi ha accompagnato durante la mia carriera come Optometrista << qualunque disciplina deve considerare che ogni problema sia dell'occhio che del corpo umano si possono definire come un libro aperto che solo chi ha veramente voglia e sia capace di leggere, riesce a capire che ognuno di noi professionisti ha bisogno di una collaborazione per poter raggiungere il proprio obiettivo.
Distinti Saluti
Marco De Bona
Bravo Marco. SK
Da un po’ di tempo leggo su FB che alcuni medici oculisti si propongono di trovare il modo per regolamentare l’optometria. Alcuni , solo alcuni, sono cortesi e attenti a non esasperare il dialogo. Però anche da questi leggo elenchi di mansioni nel loro insieme improponibili, c’è chi osteggia il camice, chi afferma che un umettante da usare con le lenti a contatto deve essere prescritto dal medico, e tante altre affermazioni discutibili considerando l’optometria al di fuori dei nostri confini Da questa parte c’è chi giuoca al dottorino, chi farnetica di optometrie futuribili, chi preferisce le cose come stanno. Le associazioni di categoria poi, meglio non parlarne che, in tutte le categorie del settore, o non fanno niente o remano contro una regolarizzazione dell’optometria. Serve un mansionario, lo sappiamo tutti, ma da come vanno le cose non ci arriveremo mai, continuando cosi. Suggerirei di cercare un arbitro autorevole, riconosciuto da tutte le parti in causa : medici, ortottisti, optometristi, ottici e PAZIENTI. Cosa ne pensate ?