L’attività degli optometristi e della declinazione di ottici che possono praticare almeno in parte l’optometria (come accade ad es. in It.) è di consuetudine di Primary care/Assistenza primaria. Ciò significa che il ruolo nell’evidenziazione precoce (screening) è ben presente per queste figure. Concordare e definire delle linee guida essenziali e praticabili, con buona probabilità: 1) offrirebbe un servizio al pubblico a costo sociale minimo; 2) contribuirebbe alla prevenzione con la segnalazione precoce (al SSN), 3) migliorerebbe il servizio reso ai cittadini. Per ovviare a inadeguate applicazioni di questo ruolo, è necessario definire quanto prima linee guida chiare, essenziali e praticabili con ragionevole impegno. D’altra parte è chiaro a ogni operatore del settore che optometristi e ottici già ora agiscono quotidianamente come filtro e inviano all’attenzione medica un’apprezzabile quantità di pazienti che presentano condizioni non refrattive, dopo una certa selezione. Al contrario – ad es. per consuetudini interne di alcune catene di ottica – anche vari pazienti refrattivi che potrebbero essere (legalmente e professionalmente) assistiti dell’ottico senza oberare il SSN, data l’assenza di linee guida condivise, sono inviate all’attenzione medica in modo superfluo per la vigente normativa. Una discussione tra professione, contenuti scientifici e un simbolico caso clinico sull’importante e positivo contributo dell’optometria alla salute visiva e all’equilibrato rapporto tra professioni di occhi e visione.
Relazioni SOPTI@Rimini15 |Anto Rossetti, Optometrista – Il ruolo sociale dell’optometrista nella gestione della refrazione del bambino
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