TeleOptometry – Comunicato SOPTI
– Comunicato CD SOPTI –
http://www.b2eyes.com/news/teleoptometry-acofis-un-progetto-di-prevenzione-i-cittadini
Il CD SOPTI comunica che è contrario a questo progetto.
SOPTI ha lavorato e lavora per il miglioramento delle attività esercitate in optometria e ottica secondo un adeguamento responsabile, condiviso e in cogestione, in tendenza verso gli attuali modelli normati nell’assistenza alle persone. L’intervento e la partecipazione di SOPTI è tecnico-scientifica e non sindacale.
Invitiamo a costruire reti locali, migliorando la pratica, la collaborazione e l’efficacia della tutela della visione, a vantaggio soprattutto delle persone.
L’utilità sociale del centro ottico e dell’esercizio di optometria non si dimostra con questo progetto.
5 Dicembre 2017 – Consiglio Direttivo SOPTI
Cercheremo di essere più chiari relativamente al comunicato pubblicato sull’argomento Telemedicina.
Il consiglio direttivo SOPTI all’unanimità, ha ritenuto necessario rendere pubblica la propria contrarietà al progetto denominato TeleOptometry.
Fermamente.
Crediamo che l’optometria che vuole essere ed esercitare l’Optometria ne sia contraria.
L’ optometria non è Medicina, è scienza diversa da oculistica. Chi è Optometrista non vuole fare l’Oculista.
Chi è optometrista vuole prescrivere occhiali e lenti a contatto, programmare educazione visiva (Visual Training, Sport Vision), saper relazionare in interdisciplinarietà con linguaggio e competenze adeguate che non generino confusione nelle persone. E vuole che le persone che assiste non abbiano problemi di salute oculare. Chi è anche ottico vuole consigliare montature e lenti oftalmiche adatte, confezionarle e verificarle.
Per fare tutto questo al meglio si deve saper ascoltare, misurare, osservare.
Osservare e misurare significa anche saper riconoscere i segni che richiedano una consulenza presso altri professionisti.
Per noi questo è il significato di l’assistenza primaria dell’optometria, e non la telemedicina. A nostro avviso telemedicina non può essere che Medica.
Se compito di chi pratica l’Optometria è osservare, misurare ed interpretare i segni, aggiornandosi e assumendosi le proprie responsabilità, allora l’intervento di un optometrista in telemedicina non è necessario. Per schiacciare un pulsante, per acquisire un esame non è necessario studiare optometria.
La nostra non è una presa di posizione di oggi, queste cose le abbiamo dette in vari contesti, ovunque avessimo ascolto e attenzione.
Se l’Optometria ha ambizione di assistenza primaria deve studiare, aggiornarsi, prendersi responsabilità e deve chiedere validazione del suo percorso a chi è a capo della filiera professionale della visione: il medico Oculista.
Il centro ottico è importante, socialmente. Ha un ruolo che non deve essere confuso con la figura professionale che prescrive e consegna gli esami per la salute oculare e soprattutto con chi deve consegnare e motivare un referto: il medico oculista.
Il centro ottico deve saper esprimere le proprie caratteristiche specialità e non essere vuoto deposito di attività di altrui competenza.
Siamo invasi da modelli unici, catene impersonali, che spesso hanno grandi insegne e grossi budget in marketing e comunicazione.
Il lavoro che ci rappresenta è fatto da quelle persone che animano il centro ottico partecipando personalmente ed esercitando le proprie competenze con responsabilità aggiornata e rispettosa delle legalità e delle qualifiche, ovunque.
Per tutte queste ragioni, SOPTI è contraria alla teleoptometry.
CD SOPTI, 5 Dicembre 2017