Associazione tra Miopia, UVb, Vitamina D. Uno studio Europeo [ ** ] [in Italiano]
http://jamanetwork.com/journals/jamaophthalmology/fullarticle/2588252
Associazione tra miopia, UVB e vitamina D. Uno studio europeo.
Punti chiave:
- La miopia sta diventando sempre più comune a livello globale ed è associata a complicanze potenzialmente pericolose per la vista.
- Trascorrere del tempo all’aperto è ritenuto importante e protettivo, ma il meccanismo alla base di questa associazione è poco compreso.
Scopo di questo studio è esaminare l’associazione tra miopia, radiazione UVB (la radiazione UVB è direttamente associata col tempo trascorso all’aperto e all’esposizione al sole), le concentrazioni di vitamina D nel siero e le variazioni nei geni responsabili del metabolismo della vitamina D, standardizzando il risultato in base agli anni di istruzione.
Nell’ambito di uno studio randomizzato e trasversale, è stato selezionato presso sei centri di studio dall’European Eye Study, tra il 6 novembre 2000 e il 15 novembre 2002, un campione di partecipanti con un’età di almeno 65 anni.
Di 4187 partecipanti, 4166 hanno eseguito un esame oculare, inclusa la refrazione, sono stati sottoposti a un prelievo di sangue e sono stati intervistati mediante un questionario strutturato.
La miopia è stata definita come un equivalente sferico medio di almeno -0.75 D. I criteri di esclusione includevano: afachia, pseudofachia, degenerazione maculare legata all’età e cataratta; in base a questi principi sono stati quindi selezionati 371 partecipanti con miopia e 2797 senza.
L’esposizione alla radiazione UVB è stata stimata combinando i dati meteorologici e dei questionari, la concentrazione di vitamina D nel siero, l’analisi genica e gli anni di istruzione. I dati sono stati analizzati statisticamente per calcolare l’odds ratio (OR).
In epidemiologia l’odds ratio è la misura dell’associazione tra due fattori, per esempio tra un fattore di rischio e una malattia. Il calcolo dell’odds ratio prevede il confronto tra le frequenze di comparsa dell’evento (ad esempio, miopia) rispettivamente nei soggetti esposti e in quelli non esposti al fattore di rischio in studio (per es. UVB).
I risultati dello studio hanno mostrato che un aumento dell’esposizione agli UVB nell’età tra i 14 e i 19 anni (OR, 0,81; 95% CI, 0,71-0,92) e nell’età tra i 20 e i 39 anni (OR, 0,7; 95% CI, 0,62-0,93) è stato associato con una riduzione di adjusted-OR di miopia; coloro che appartenevano al più alto terzile riguardo agli anni di educazione avevano il doppio di OR di miopia (OR, 2,08; 95% CI, 1,41-3,06).
Non sono state trovate connessioni tra miopia e concentrazioni di vitamina D3 o variazioni nei geni associati con il metabolismo della vitamina D3. Una scoperta inaspettata riguarda il fatto che il più alto quintile di concentrazioni di luteina nel plasma è stato associato con una riduzione di OR di miopia (OR, 0,57; 95% CI, 0,46-0,72).
Lo studio conclude che una riduzione della probabilità di avere miopia è associata a una maggiore esposizione all’UVB, soprattutto negli anni dell’adolescenza e nella prima età adulta. Il livello di istruzione non appare significativo nell’influenzare questa associazione. Lo studio non ha portato prove convincenti riguardo a un ruolo diretto della vitamina D nel rischio di miopia. La relazione tra alte concentrazioni di luteina nel plasma e un più basso rischio di miopia richiede ulteriori conferme.
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